Il nostro Paese rappresenta il “laboratorio” più avanzato al mondo per lo sviluppo di un modello di impresa sostenibile, responsabile e trasparente, indispensabile per affrontare le sfide del XXI secolo con un nuovo business rigenerativo. La leadership italiana è confermata anche dall’istituzione dello status giuridico di “Società Benefit” come primo paese nel mondo, dopo gli Stati Uniti.
“Il settore dell’economia con la forza di trasformare il corso del capitalismo”. Sono le parole che già nel 2011 utilizzava la Harvard Business Review per descrivere il movimento globale delle Benefit Corporation. E questo in virtù della straordinaria capacità di queste imprese di perseguire una duplice finalità: il profitto e l’impatto positivo sulla società e sull’ambiente. L’Italia si dimostra una delle comunità più attive, all’interno di una crescita esponenziale globale, raggiungendo il traguardo di 1000 aziende unite dal medesimo obiettivo: essere le migliori per il mondo.
La certificazione B Corp, conferita alle aziende che raggiungono i più alti standard di performance ambientale e sociale e che adottano lo status giuridico di Società Benefit, rappresenta oggi la più solida espressione di azienda sostenibile. Le B Corp misurano il valore creato per le persone e il pianeta con lo stesso rigore con cui si misura il valore economico, ed estendono agli stakeholder la considerazione generalmente riservata ai soli azionisti.
In Italia le aziende certificate, tra cui illycaffè, Aboca, Chiesi Farmaceutici, Davines, Nativa, Save the Duck, Florim, Danone Italia, Fratelli Carli, Herbatint, Damiano e Alessi, danno complessivamente lavoro a più di 15mila persone per un fatturato complessivo di 7 miliardi di euro.
La leadership italiana – sottolinea una nota – è confermata dall’istituzione dello status giuridico di “Società Benefit” come primo paese nel mondo, dopo gli Stati Uniti. Questo modello permette di inserire nello Statuto le finalità di Beneficio Comune che l’azienda si impegna a perseguire, al pari del profitto, nei confronti dei diversi portatori d’interesse, differenziandosi così delle aziende tradizionali “non benefit” che hanno l’unico scopo di generare utili per gli azionisti. Centinaia di imprese, che da tempo cercavano una strada per un cambiamento che sentissero proprio, si sono riconosciute in questa nuova veste giuridica e hanno scelto di cambiare la propria ragione sociale.
Un vero e proprio laboratorio nazionale dunque, con la capacità di convogliare la spinta innovativa e l’energia trasformativa proprie dell’impresa in una nuova direzione. Adriano Olivetti ha introdotto il concetto di Vocazione per rappresentare il senso di un’azienda oltre il profitto. Oggi, generazioni di imprenditori e manager italiani, ispirati da questa visione originaria, trovano nei modelli delle B Corp e Società Benefit strumenti concreti ed efficaci per accelerare l’evoluzione delle proprie aziende e del sistema economico verso paradigmi sostenibili e rigenerativi.
«B Corp e Società Benefit si stanno affermando nel mondo come gli strumenti più potenti e rigorosi per accelerare la transizione verso un paradigma rigenerativo, in grado di generare valore positivo nei confronti delle persone e dell’ambiente, oltre al profitto», dichiara Paolo Di Cesare, rappresentante di B Lab in Italia. «La crescita del “laboratorio italiano” testimonia la grande opportunità che il nostro Paese ha per affermarsi nel nuovo scenario internazionale in cui l’innovazione sarà sempre di più guidata da principi di sostenibilità».
Secondo Mauro Del Barba, presidente di Assobenefit: «Fin dalla sua nascita Assobenefit si è proposta di diffondere e far crescere l’ecosistema B. Non solo grandi marchi hanno fatto questa scelta di responsabilità, ma, cosa che è più importante, aziende di tutte le dimensioni, settori, localizzazione geografica stanno dando vita ad una vera e propria rivoluzione sia nel piccolo, che rappresenta anch’esso una tipicità italiana, sia nelle multinazionali. Con questa forza e con la spinta che ogni giorno sentiamo crescere grazie ai nostri contatti con le aziende, possiamo così dedicarci al nostro vero e più importante obiettivo: cambiare il modello di sviluppo economico e rendere il sistema imprenditoriale italiano leader in tale nuovo contesto. Solo così l’intuizione di abbinare le società benefit alla tradizione italiana si dimostrerà pienamente valida».
[ Vita.it 06.05.2021 ]