I temi della sostenibilità ambientale, della sostenibilità economica, della sostenibilità sociale e dello sviluppo sostenibile hanno assunto negli ultimi decenni un’importanza sempre crescente. I significati di tali termini sono oggi estremamente ricchi e densi di significati. Onde evitare confusioni, quindi, si rende innanzitutto necessario specificare e chiarire che cosa si intende e perché se ne parla in contesti sempre più diversificati.
Di fondamentale importanza, innanzitutto, è comprendere che la sostenibilità va intesa come una categoria interdisciplinare comprendente sostenibilità sociale, economica e ambientale. Inoltre, vedremo come tale termine si interseca, seppur differenziandosi sotto alcuni aspetti, dal concetto di sviluppo sostenibile, a sua volta molto diffuso nel dibattito attuale.

Che cosa si intende per sostenibilità?

La definizione più diffusa di sostenibilità fa riferimento alla “capacità di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente, senza tuttavia compromettere la possibilità di soddisfare i bisogni delle generazioni future”. Tale definizione, all’apparenza piuttosto lineare, nasconde in realtà diverse interpretazioni e sfaccettature, che rendono necessario un approfondimento rispetto al suo significato.

Un po' di storia

Innanzitutto, un po’ di storia. Il termine sostenibilità non è sempre stato tanto in voga quanto lo è attualmente. Prima degli anni ’70, in pochi avrebbero compreso il significato più profondo termine. I ragionamenti della comunità internazionale, infatti, si concentravano su altri termini allora più diffusi, come “crescita” o “progresso”. In seguito, a partire da alcuni eventi fondamentali come la Conferenza ONU sull’Ambiente Umano, tenutasi a Stoccolma nel 1972, il Rapporto Brundtland del 1987 e il Summit della Terra svoltosi a Rio de Janeiro nel 1992, le cose cambiarono. Il termine iniziò a diffondersi sempre di più, tanto a livello istituzionale e accademico quanto a livello di narrazione sociale. A partire da quel momento, il concetto di sostenibilità è salito letteralmente alla ribalta della scena internazionale. A tale esito contribuirono le sempre più diffuse preoccupazioni rispetto ai cambiamenti climatici e alle disuguaglianze sociali. Nel 2015, i 193 Paesi delle Nazioni Unite hanno formalizzato a New York un impegno a raggiungere, entro il 2030, 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Tali obiettivi, in inglese Sustainable Development GoalsSDGs, sono inquadrati all’interno della cosiddetta Agenda 2030. Tale agenda è documento programmatico che impegna tutto il mondo e nel quale la sostenibilità è al centro di ciascuno degli obiettivi condivisi.

Cerchiamo di capire, ora, in che modo i due concetti di sostenibilità e di sviluppo sostenibile si intreccino fra loro. Proseguiremo poi con lo svisceramento del concetto di sostenibilità nelle sue tre componenti principali: ambientale, sociale ed economica.

 

Sostenibilità e sviluppo sostenibile sono sinonimi?

La nascita di un nuovo paradigma

Dopo la conferenza di Rio de Janeiro del 1992, il concetto di sostenibilità si è legato in maniera indissolubile a quello di sviluppo. Questo ha dato vita a tutti gli effetti al nuovo paradigma dello sviluppo sostenibile. Fino a quel momento, lo sviluppo era stato inteso in un’ottica fortemente orientata alla sola crescita economica, secondo standard e metriche tipiche del mondo occidentale e del libero mercato. Tale visione, con il tempo, iniziò a essere messa in discussione. Essa era considerata estremamente riduttiva e poco funzionale ad adattarsi ai diversi contesti sociali e culturali del pianeta. Inoltre, potenzialmente devastante dal punto di vista ecologico.

Si inizia, quindi, a parlare di sviluppo sostenibile quando, alla visione incentrata sulla crescita del PIL, si sostituisce una visione che valorizza anche aspetti di natura ambientale e sociale. Allo stesso tempo, anche il concetto di sostenibilità ha subito un’evoluzione, Esso è passato da una visione iniziale fortemente incentrata sull’aspetto ecologico a una concezione diffusa e integrata, capace di inglobare anche aspetti ulteriori e differenti.

La principale differenza fra i due termini

L’esito di tali dinamiche e processi evolutivi ha portato a una convergenza rispetto ai significati di tali termini. Oggi la principale differenza risiede nel fatto che, mentre il primo indica principalmente gli obiettivi di lungo termine da raggiungere, il secondo delinea i processi e i percorsi necessari a raggiungerli.

Attualmente sostenibilità e sviluppo sostenibile sono concetti dinamici, in continua evoluzione. Tale dinamismo è dovuto anche ai cambiamenti sempre più rapidi e rilevanti che investono il panorama mondiale dal punto di vista tecnologico, digitale, sociale, ecologico. Resta comunque inteso che, specialmente a livello operativo, il paradigma dello sviluppo sostenibile implica l’adozione di sistemi di valutazione finalizzati a misurare la sostenibilità di progettualità e interventi. Questo significa che si cerca di valutarne l’effettivo contributo rispetto agli obiettivi di lungo termine prefissati.

La sostenibilità ambientale

La sostenibilità ambientale è quella che, per diversi decenni, ha avuto il ruolo di assoluta protagonista nel panorama internazionale. A partire dallo studio dei sistemi ecologici, la sostenibilità ambientale è quella che garantisce la stabilità e l’equilibrio di un ecosistema. Un ecosistema in equilibrio è in grado di autoregolarsi rispetto a fattori interni ed esterni, che tenderebbero ad alterarne la stabilità.

Riteniamo fondamentale studiare la capacità degli ecosistemi di restare in equilibrio specialmente nel proprio rapporto con il mondo degli esseri umani, o sistema antropico. Da circa un secolo, infatti, l’interazione del mondo antropico con gli ecosistemi ambientali sta diventando sempre più complessa. Gli interventi artificiali che rischiano di causare alterazioni irreversibili.

In tale contesto, sostenibilità ambientale significa garantire il rinnovamento e la riproducibilità delle risorse naturali e degli ecosistemi, al fine di conservare il capitale naturale. Questo significa non limitarsi a intendere la sostenibilità ambientale come legata soltanto ai concetti di riciclo e biodegradabilità. Si tratta piuttosto di un vero e proprio cambio di paradigma, che riguarda tutti gli aspetti della produzione e della vita di un Paese.

La sostenibilità sociale

Le caratteristiche fondamentali della sostenibilità sociale sono il perseguimento dell’equità e il contrasto alla disuguaglianza. Man mano che il concetto di sostenibilità sociale ha iniziato a farsi strada accanto a quello di sostenibilità ambientale, l’obiettivo è divenuto quello di garantire che le condizioni di benessere umano siano equamente distribuite tra tutta la popolazione mondiale. Tale obiettivo riguarda sia la distribuzione fra le diverse nazioni sia quella all’interno delle nazioni stesse.

Raggiungere la sostenibilità sociale significa perseguire la coesione all’interno delle società, sostenendo tutti i membri, soprattutto quelli più in difficoltà, per il raggiungimento di obiettivi comuni. Al benessere dell’individuo, basato sul soddisfacimento dei bisogni personali (quali salute, benessere economico e libertà), si aggiungono elementi fortemente comunitari. Tali elementi considerano che il benessere di una comunità non è semplicemente la somma dei singoli livelli di benessere individuali. Al contrario, è possibile affermare che il benessere collettivo sia più simile al prodotto fra i singoli livelli di benessere individuale. Per questo, è sufficiente che il benessere di qualcuno sia pari a zero per azzerare anche il benessere collettivo.

A livello operativo, la sostenibilità sociale viene raggiunta attraverso il perseguimento dei cosiddetti diritti sociali. Tra di essi innanzitutto rientrano il lavoro dignitoso e il diritto ad avere una abitazione sicura e accessibile. Al contempo, la sostenibilità sociale è raggiunta laddove si riducono al minimo le iniquità, la povertà intesa in ottica multidimensionale, le discriminazioni e i conflitti, le cui cause spesso risiedono proprio in livelli di diseguaglianza troppo elevati.

La sostenibilità economica

Anche la dimensione della sostenibilità economica riveste un ruolo chiave nel completare il concetto di sostenibilità integrale, verso il quale lo sviluppo sostenibile tende. In particolare, per sostenibilità economica si intende solitamente la capacità di un sistema economico di produrre reddito e lavoro in maniera duratura, riuscendo a sopravvivere nel tempo. Al concetto di sostenibilità economica sono strettamente connesse le tematiche di efficienza e di crescita, sempre intese nel rispetto dell’ambiente e delle comunità umane.

È abbastanza evidente che, anche per perseguire la sostenibilità sociale e la sostenibilità ambientale, siano necessarie delle risorse economiche. Senza di esse nemmeno i migliori propositi sarebbero raggiungibili. Ecco allora che diviene fondamentale perseguire l’aumento di tali risorse, secondo modalità che siano il più possibile eque e che non vadano a intaccare irrimediabilmente gli ecosistemi di riferimento. È in tale contesto che sono nate alcune dinamiche come il passaggio da un’economia lineare all’economia circolare. Quest’ultima è fondata su una rete interconnessa che inizia sin dalle fasi di design del prodotto per arrivare al fine vita, inteso come l’inizio di una nuova fase.

Sostenibilità integrale

Sviluppo sostenibile e sostenibilità ambientale, sociale ed economica: siamo di fronte a una serie di sfide di fronte alle quali non è più possibile tirarsi indietro. Richiamiamo qui le parole dell’economista e premio Nobel Muhammad Yunus. Egli è intervenuto durante l’evento The Economy of Francesco – meeting internazionale, tenutosi a fine 2020, sull’economia circolare e lo sviluppo sostenibile dedicato principalmente ai giovani. Nel suo intervento, ha lanciato la sfida per un concetto di sostenibilità integrale a tre zeri: zero emissioni di carbonio, zero concentrazione della ricchezza e zero disoccupazione. Un esempio chiaro e concreto di come la sostenibilità sia interdisciplinare per sua stessa natura e un invito globale a perseguire uno sviluppo realmente sostenibile.

Di Angelo Moratti